
Nella “Storia Segreta della Guerra in Ucraina” il New York Times ricostruisce con significativi dettagli che gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina, durante l’Amministrazione Biden, non solo enormi quantità di armamenti per l’ammontare di circa 70 miliardi di dollari, ma hanno pianificato e diretto le operazioni militari ucraine contro la Russia dal quartier generale dello U.S. Army Europe a Wiesbaden, in Germania. Che la guerra sia stata pianificata e diretta dagli Stati Uniti e dalla NATO sotto loro comando lo abbiamo sostenuto fin dall’inizio su Grandangolo in base a precisi fatti. Sulla stessa base abbiamo messo in guardia contro il facile ottimismo che l’Amministrazione Trumpmettesse rapidamente fine alla guerra con un accordo diretto fra i presidenti Trump e Putin e che, in contrasto con gli Alleati europei, si ritirasse dalle operazioni NATO contro la Russia o addirittura dalla NATO stessa.
Quale sia la posizione dell’Amministrazione Trump lo ha chiarito il Segretario di Stato Marco Rubionell’incontro dei Ministri degli Esteri della NATO, svoltosi a Bruxelles, per “la costruzione di una NATO più forte, più condivisa e più letale”. Il Segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato: “Gli Stati Uniti sono attivi nella NATO come non lo sono mai stati. E alcuni degli isterismi e delle iperboli che vedo nei media globali riguardo alla NATO sono ingiustificati. Il Presidente Trump ha chiarito che sostiene la NATO. Rimarremo nella NATO, ma vogliamo che la NATO sia più forte. Gli eventi degli ultimi anni – una guerra terrestre su larga scala nel cuore dell’Europa – ci ricordano che il potere duro è ancora necessario come deterrente. Vogliamo quindi andarcene da questi incontro con la consapevolezza che ogni singolo membro si impegna e mantiene la promessa di raggiungere una spesa militare equivalente al 5% del Pil. Anche gli Stati Uniti dovranno aumentare la loro percentuale. Perché se le minacce sono davvero così gravi come io credo e come credono i membri di questa Alleanza, allora questa minaccia deve essere affrontata con un impegno pieno e reale. Il Presidente Trump non è contro la NATO. È contro una NATO che non ha la capacità necessaria per adempiere agli obblighi che il Trattato impone a ogni singolo Stato membro. È una verità dura, ma fondamentale, che deve essere detta ora per costruire una NATO che abbia la capacità di difendere i territori dei nostri Stati nazionali e di scoraggiare qualsiasi azione aggressiva contro uno di noi”.
All’incontro di Bruxelles ha partecipato in veste di partner anche il ministro degli Esteri dell’Ucraina, a cui i ministri degli Esteri della NATO, compreso il Segretario di Stato Marco Rubio, hanno garantito un ulteriore sostegno militare. Completamente ignorato il fatto, denunciato da Mosca, che Kiev continua ad attaccare le infrastrutture energetiche russe violando l’accordo con Trump, che invece la Russia osserva non attaccando quelle ucraine.
Mentre continua a rimandare il promesso incontro col presidente Putin, il presidente Trump ha in programma di andare in Medio Oriente dove gli Stati Uniti stanno rafforzando la loro presenza militare preparando di concerto con Israele l’attacco all’Iran, paese dei BRICS con cui la Russia sta per concludere anche un accordo strategico. Quale sia la strategia dell’Occidente lo ha dichiarato il Segretario Generale della NATO all’incontro dei ministri degli Esteri a cui ha partecipato il Segretario di Stato USA: “La Russia è la nostra minaccia a lungo termine, ma anche i crescenti problemi con la Cina, la Corea del Nord e l’Iran. Questi quattro paesi sono sempre più collegati e questi due teatri sono sempre più connessi e intrecciati”. Il tema viene ampiamente trattato da un gruppo di analisti che, sul Wall Street Journal, spiega “come Cina, Russia, Iran e Corea del Nord si sono uniti in un nuovo asse, il CRINK, che sta lavorando contro l’America. per sfidare le sanzioni occidentali e minare gli interessi degli Stati Uniti”.
Manlio Dinucci
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