
La nuova puntata di Grandangolo con Manlio Dinucci. Oggi si parla dei ricchi del pianeta, alla cui testa c’è Elon Musk, con un patrimonio netto di 342 miliardi di dollari. Si sta combattendo una vera e propria guerra tra miliardari per la conquista del potere. E poi Black Rock, il più grande fondo di investimenti del mondo, ha dichiarato di essere alla guida di un consorzio che pagherà 23 miliardi di dollari per acquistare più di 40 porti in tutto il mondo, tra cui gli ormeggi cruciali su entrambe le estremità del Canale di Panama.
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Centoottantunesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 11/04/2025. Nella lista dei miliardari del mondo, redatta dalla rivista Forbes, vi sono quest’anno poco più di 3.000 persone con un patrimonio complessivo di 16.000 miliardi di dollari, 2.000 miliardi in più rispetto all’anno scorso, un valore complessivo che supera il PIL di tutti i singoli Paesi del mondo eccetto Stati Uniti e Cina.
Su tale base Forbes pubblica due liste specifiche: quella dei 15 miliardari, di cui 13 statunitensi, con un patrimonio di oltre 100 miliardi di dollari; quella dei 10 miliardari dell’Amministrazione Trump. In testa c’è Elon Musk, capo del Dipartimento dell’efficienza governativa, che viene così presentato da Forbes: “L’uomo più ricco del mondo, che ha speso quasi 300 milioni di dollari nella campagna elettorale di Trump, in precedenza ha sostenuto i Democratici tra cui Hillary Clinton. Dall’anno scorso la sua già enorme fortuna è cresciuta del 75%, ossia di 147 miliardi di dollari.
Tesla, produttrice di auto elettriche – che ha registrato un balzo del 90% tra le elezioni e dicembre prima di crollare – è in crescita del 50% rispetto al listino dello scorso anno. Ora il principale asset di Musk è SpaceX, la società di razzi e satelliti di cui possiede il 42%: ha un valore di 350 miliardi di dollari, quasi il doppio rispetto all’anno scorso.
Al secondo posto c’è Tilman Fertitta (di origine italiane), nominato Ambasciatore in Italia, “proprietario dei Rockets (una delle 30 squadre del campionato di basket), di centinaia di ristoranti, di otto casinò Golden Nugget e del 10% di Wynn Resorts, (proprietaria di importanti hotel-casinò). Al terzo posto c’è il presidente Donald Trump, “il miliardario in capo che l’anno scorso ha raddoppiato il suo patrimonio passando da 2,3 a 5,1 miliardi di dollari, grazie al social network Truth Social, appartenente a una sua società per azioni che sta attirando investitori, e all’accresciuto valore delle criptovalute alimentato dal suo ritorno politico.”
Seguono gli altri miliardari dell’Amministrazione Trump tra cui Stephen Feinberg, vice-segretario del Pentagono; Howard Lutnick, segretario del Commercio; Linda McMahon, segretaria dell’Istruzione; Jared Isaacman, amministratore della NASA. Il Presidente Trump ha inoltre convocato alla Casa Bianca i leader delle principali società di criptovalute annunciando che gli Stati Uniti saranno “la superpotenza dei Bitcoin”: a tale fine ha dato ordine di istituire una “riserva strategica di Bitcoin”, la maggiore criptovaluta.
Allo stesso tempo si è accordato con Black Rock, il più grande fondo di investimenti con un capitale di 10.000 miliardi di dollari: Black Rock pagherà 23 miliardi di dollari per acquistare più di 40 porti in tutto il mondo, tra cui quelli alle estremità del Canale di Panama appartenenti al miliardario cinese di Hong Kong Victor Li Tzar-kuoi.
Trump apre in tal modo, oltre alla “guerra dei dazi”, la “guerra dei porti” contro la Cina. Questi e altri fatti documentati nella puntata delineano uno scenario molto più complesso di quello che viene comunemente presentato. Anzitutto il fatto che la “guerra dei dazi” lanciata da Trump colpisce anche grandi gruppi economici statunitensi: tra questi la Apple che usa componenti provenienti da tutto il mondo, assemblati principalmente in Cina.
A causa dei dazi alla Cina la Apple ha visto calare fortemente il valore delle sue azioni e ha perso il suo status di prima compagnia del mondo come rendimento. È quindi in corso uno scontro, interno agli Stati Uniti, tra grandi gruppi economici e di potere.
A livello internazionale, con la “guerra dei dazi”, l’Amministrazione Trump mira a rafforzare il suo predominio in Occidente e a concentrare l’attacco delle potenze occidentali, oltre che contro la Russia, contro la Cina che agli occhi di Washington è ancora più temibile per gli interessi egemonici statunitensi.
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