
Il presidente Trump ha annunciato il 16 giugno che non avrebbe firmato, al G7 in Canada, nessuna dichiarazione congiunta su Israele e Iran. Il giorno dopo, il 17 giugno, ha firmato la “Dichiarazione dei leader del G7 sui recenti sviluppi tra Israele e Iran”. Questo il testo ufficiale concordato da Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, Giappone, più l’Unione Europea: “Noi, leader del G7, ribadiamo il nostro impegno per la pace e la stabilità in Medio Oriente. In questo contesto, affermiamo che Israele ha il diritto di difendersi. Ribadiamo il nostro sostegno alla sicurezza di Israele. Affermiamo inoltre l’importanza della protezione dei civili. L’Iran è la principale fonte di instabilità regionale e di terrore. Siamo stati sempre chiari sul fatto che l’Iran non potrà mai avere un’arma nucleare. Chiediamo che la risoluzione della crisi iraniana porti a una più ampia attenuazione delle ostilità in Medio Oriente, compreso un cessate il fuoco a Gaza. Rimarremo vigili sulle implicazioni per i mercati energetici internazionali e saremo pronti a coordinarci, anche con i partner che condividono le nostre idee, per salvaguardare la stabilità del mercato.” Subito dopo Trump, prima presentatosi come “mediatore” tra Israele e Iran, ribadisce ufficialmente che “l’Iran non può avere un’arma nucleare” e chiede la “resa incondizionata” dell’Iran. Scrive il Wall Street Journal: “Con un colpo di scena, la diplomazia statunitense è servita da copertura per l’attacco a sorpresa israeliano. I colloqui, visti come un modo per mantenere la pace, hanno dato a Israele l’opportunità di sferrare pesanti colpi militari.”
Gli Stati Uniti, che finora hanno partecipato alla guerra aiutando Israele a colpire gli obiettivi in Iran e a intercettare i droni e missili lanciati dall’Iran come rappresaglia, si stanno preparando a partecipare direttamente al bombardamento dell’Iran. Tali preparativi sono dimostrati dai tracciati radar. Negli Stati Uniti aerei cargo militari e aerocisterne sono in movimento verso Estindicando un rapido posizionamento delle forze per una operazione su larga scala. Molte aerocisterne della US Air Force stanno rifornendo cacciabombardieri in volo dagli Stati Uniti all’Europa e da qui in Medio Oriente. Contemporaneamente Gran Bretagna e Francia stanno trasferendo forze aeree in Medio Oriente. Secondo gli esperti militari, la US Air Force potrebbe colpire gli impianti nucleari civili iraniani con bombe Bunker Buster da 30.000 libbre (circa 14 tonnellate) che penetrano nel sottosuolo esplodendo in profondità.
Significativo è che, mentre l’Iran è sotto attacco, il Parlamento iraniano abbia approvato il Trattato di Partenariato Strategico con la Russia. Il Trattato, comprendente un preambolo e 47 articoli, è stato firmato il 17 gennaio, a conclusione di colloqui al Cremlino, dai presidenti russo e iraniano Vladimir Putin e MasoudPezeshkian. Articolo 1 stabilisce: “Le Parti contraenti cercheranno di approfondire ed espandere le relazioni in tutti i settori di reciproco interesse, di rafforzare la cooperazione nel campo della sicurezza e della difesa, di coordinare strettamente le attività a livello regionale e globale, in linea con un partenariato globale, a lungo termine e strategico.” Ciò conferma la stretta relazione tra lo scenario europeo di guerra contro la Russia e quello mediorientale: l’Iran, che fa parte dei BRICS, costituisce lo snodo fondamentale del Corridoio di trasporto Nord-Sud aperto dalla Russia dopo il blocco a Ovest e, allo stesso tempo, un importante snodo della Nuova Via della Seta diretta dalla Cina verso l’Europa.
Su questo sfondo aumenta fortemente la possibilità di guerra nucleare. Israele – l’unico paese in Medio Oriente dotato di un arsenale nucleare – possiede secondo le stime almeno 90 testate e materiale fissile sufficiente per produrne altre centinaia. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, l’organo di controllo nucleare delle Nazioni Unite, valuta che 30 Paesi siano in grado di sviluppare armi nucleari. Finora possiedono armi nucleari 9 paesi: Stati Uniti, Russia, Cina, Francia Gran Bretagna, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord. Altri 5 Paesi, violando il Trattato di Non-Proliferazione cui hanno aderito, ospitano armi nucleari statunitensi: Italia, Germania, Belgio, Olanda e Turchia. A questi si è aggiunta recentemente la Bielorussia, che ospita armi nucleari russe.
Manlio Dinucci
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