La CNN così descrive l’attacco missilistico iraniano a Israele: “L’Iran ha lanciato il suo più grande attacco di sempre contro Israele, lanciando 200 missili balistici in una raffica senza precedenti, in gran parte neutralizzata dalle difese israeliane con l’aiuto degli Stati Uniti. Una persona è stata uccisa nell’attacco.” Conferma così che quella iraniana è stata una azione dimostrativa con un effetto militare quasi nullo. Israele si prepara invece a una distruttiva “ritorsione” e dichiara il segretario generale delle Nazioni Unite Guterres “Persona Non Grata” perché “non ha condannato con sufficiente forza l’attacco missilistico dell’Iran contro Israele.”
Se Israele – giudicato dalla Corte Internazionale di Giustizia dell’ONU colpevole di genocidio contro i Palestinesi – può annullare ogni autorità delle Nazioni Unite di cui fa parte, se può proseguire impunemente il genocidio anche in Cisgiordania per cancellare definitivamente lo Stato Palestinese, ciò è dovuto al fatto che è sostenuto dagli Stati Uniti, dalla NATO e dalla UE nel quadro di una strategia concordata. Un anno fa, nella puntata sul 7 Ottobre intitolata “L’11 Settembre del Medioriente”, sostenevamo in base a precise documentazioni che si trattava di “uno scenario simile a quello dell’attacco terroristico a New York e Washington l’11 settembre 2001, operazione in realtà attuata dalla CIA (probabilmente con la partecipazione anche del Mossad) per fare da innesco alla guerra globale al terrorismo con l’invasione dell’Afghanistan e dell’Iraq e le successive guerre”.
Concludevamo quindi: “Qualcosa di analogo sta avvenendo oggi in Israele, il cui intero sistema di intelligence e difesa sarebbe stato colto di sorpresa dall’attacco di Hamas. Il fine strategico dell’operazione, sicuramente, non è solo quello di sterminare i Palestinesi e impadronirsi dei loro ultimi territori. È quello di innescare, mirando all’Iran, una reazione a catena di guerre in un Medioriente dove Stati Uniti, Israele e le potenze europee stanno perdendo terreno.” La reazione a catena è ormai avviata: Israele – armato e sostenuto principalmente dagli Stati Uniti, che dispiegano in Medioriente una crescente forza militare – non solo continua la distruzione della Palestina, ma estende la guerra al Libano, allo Yemen, alla Siria, all’Iraq. Obiettivo centrale resta l’Iran, oggi ancora più importante: entrato nei BRICS di cui fanno parte Russia e Cina, è oggi uno snodo fondamentale del Corridoio Nord-Sud realizzato dalla Russia in risposta al blocco dell’Occidente e, allo stesso tempo, uno snodo fondamentale della Nuova Via della Seta promossa dalla Cina. Gli Stati Uniti e le potenze europee, non avendo la capacità di contrastare con mezzi politici ed economici questi progetti che fanno vacillare la loro posizione dominante in una regione di importanza strategica, ricorrono alla guerra usando Israele come punta di lancia. Su tale sfondo assume ulteriore importanza l’intervento di Julian Assange al Consiglio Europeo a Strasburgo, di cui riferisce l’inviata Berenice Galli a conclusione di questa puntata.
Manlio Dinucci
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https://www.byoblu.com/2024/10/04/chi-ha-innescato-la-reazione-a-catena-in-medio-oriente-grandangolo-pangea/
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